Psicologi operanti nel SSR con contratti atipici e precari
Come noto, i sindacati non hanno molti strumenti per proteggere i lavoratori autonomi. Le OO.SS., infatti, non sono altro che una conquista dei lavoratori organizzati, cioè una forma socialmente riconosciuta di rappresentanti dei lavoratori tra loro associati. Essi traggono la propria forza dal fatto di essere stati esplicitamente, sia pur riservatamente, delegati dai lavoratori, e possono agire in base a norme, definite da leggi e contratti.
Nulla di tutto ciò è possibile con lavoratori autonomi, per definizione privi di una forma riconosciuta e sufficientemente forte di organizzazione, che non abbiano dato delega alcuna e che siano privi di un contratto nazionale, che formalizzi tale delega nei confronti delle controparti.
Ciò non ostante, qualcosa le OO.SS. possono fare, nei confronti dei lavoratori precari: da un lato, favorire il loro ingresso nel mercato del lavoro alle condizioni più favorevoli, dall'altro promuovere forme di associazionismo che aiutino a sfruttare la forza del gruppo.
Nella prima direzione va l'attività sindacale di controllo sulla corretta gestione dei concorsi e degli avvisi pubblici, ma anche molte delle attività promosse ed organizzate dall'Ordine degli Psicologi dell'Emilia-Romagna, governato da una maggioranza promossa dall'AUPI. L'AUPI ha anche contrattato con le Aziende il rinnovo dei contratti libero professionali in scadenza ed il miglioramento delle tariffe retributive.
Anche l'Accordo per l'eliminazione del precariato improprio dalle Aziende del SSR, sottoscritto in sede regionale, va nella prima direzione.
Il precariato nel SSN, pur limitato e regolato da molti anni da numerose norme nazionali e regionali, di fatto aveva raggiunto dimensioni davvero abnormi, che sfuggivano a qualsiasi controllo e rendicontazione.
In questo caso ci si trovò di fronte ad una felice convergenza d'interessi: sia pur per motivi differenti, la Regione Emilia-Romagna e tutte le OO.SS. della Dirigenza SSN ritennero di dover riportare il lavoro effettuato mediante contratti libero professionali ai livelli previsti dalle normative, cioè ai soli incarichi realmente temporanei ed estranei a mansioni istituzionali.
Si giunse, così, abbastanza rapidamente alla sottoscrizione di un primo Accordo il 30.7.2007, cui ne seguì un secondo il 19.6.2008, che meglio definiva alcuni particolari operativi, ed una successiva circolare regionale alle Aziende. Questi i punti qualificanti di questo complesso di norme:
- eccezionalmente, il lavoro svolto nell'Azienda in sede concorsuale sarebbe stato valutato come lavoro dipendente a tempo determinato; per poter realizzare questo punto, la Regione Emilia-Romagna si è impegnata a presentare, ed ha poi ottenuto, addirittura una revisione della normativa concorsuale (DPR 483/97);
- il contratto dei lavoratori autonomi presenti sarebbe stato rinnovato, anche in assenza di specializzazione, fino alla graduale assunzione in ruolo dei nuovi dipendenti che avrebbero rilevato le mansioni da ciascuno di essi svolte;
- le Aziende avrebbero potuto allungare i termini dei concorsi per attendere la fine dell'eventuale percorso di specializzazione dei singoli precari in esse presenti;
- ove necessario, la Regione avrebbe potuto studiare con le Università appositi percorsi formativi per i precari che ancora non avessero neanche cominciato il proprio percorso di specializzazione; questa clausola si è poi rivelata superflua e non è stata applicata.
Tutte le Aziende sanitarie della regione hanno dovuto poi effettuare un censimento dell'esistente, sulla base dei quali sono poi stati sottoscritti Accordi locali con le OO.SS., riguardanti il numero e la posizione dei posti che sono stati messi a concorso.
In questo modo, anche se spesso in ritardo rispetto al termine concordato del 31.12.2010, sono stati assunti, in quasi tutte le AUSL e AOU, un totale di 82 dirigenti psicologi; inoltre, in alcune aziende si è poi ulteriormente attinto alle graduatorie rimanenti, finché valide (30.12.2017), portando così ad oltre 106 il numero di neoassunti in regione, 85 dei quali negli anni 2010/12. Fanalino di coda era rimasta l'AUSL di Bologna, che da sola ha dovuto assumere 21 Dirigenti Psicologi e che solo dietro costante pressione sindacale, dopo aver tirato in lungo tutte le pratiche concorsuali, dopo 6 anni e 5 mesi dal primo accordo regionale ha assunto i primi 2 vincitori dei concorsi e, solo dopo ulteriori 14 mesi, ha concluso le assunzioni di tutti i vincitori.
Purtroppo, in alcune Aziende, non ostante i divieti a ciò posti dal "decreto Bersani" (L. 248/06) e dalla stessa Regione, poco dopo le assunzioni è ripreso il fenomeno dei contratti libero professionali per mansioni istituzionali e continuative. La cosa venne più volte da noi segnalata alla Regione, ma il fenomeno presto divenne nuovamente vistoso.
Così, nuovamente si giunse a discutere e sottoscrivere due nuovi Accordi Regionali, quello del 28.11.2016 e quello del 12.5.2017, che però hanno portato a pochissime assunzioni di psicologi: infatti, sono stati discussi guardando principalmente alle necessità della Dirigenza Medica, del Comparto e dei medici di base. Per questo motivo, il primo di essi non venne da noi sottoscritto, ed il secondo solo dietro promessa di correzione dello specchietto in esso contenuto, contenente dati assolutamente falsi sulla nostra realtà, correzione che non è poi mai sopraggiunta, non ostante i dati corretti da noi forniti alla Regione. In conclusione: da dati forniti dalla Regione, il risultato di questi due accordi sono state, nel 2017, 10 stabilizzazioni di psicologi già presenti a tempo determinato e 10 nuove assunzioni, che hanno a malapena coperto i 19 pensionamenti sopraggiunti nell'anno in ambito regionale.
Infine, il 4.5.2018 è stato sottoscritto un nuovo Accordo, col quale si è data attuazione al D. Lgs. 75/17 (il Decreto "Madìa"), come poi modificato dalla Legge di Stabilità 2018 (L. 205/17) e chiarito dalle Circolari della Funzione Pubblica n° 3/17 e n° 1/18. Tale Accordo prevede la stabilizzazione in ruolo di chi abbia prestato 3 anni di servizio, negli ultimi 8, presso un'azienda del SSR, anche se con contratti atipici (libero professionali, CoCoCo, ecc), purché almeno un giorno come dipendente a tempo determinato. Prevede, inoltre, in appositi concorsi, la riserva di posti per chi abbia svolto almeno 3 anni di servizio negli ultimi 8 con contratti atipici (senza essere stato dipendente a tempo determinato), con particolare valutazione di tale periodo.